Unioncamere Piemonte “Rallenta la nascita di nuove imprese, ma l’export è in ripresa

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Sono 22.879 le aziende nate in Piemonte nel 2022: l’8,3% in meno rispetto al 2021, ma il 9,2% in più rispetto al 2020. Considerando le 21.802 cessazioni non d’ufficio, il saldo rimane positivo, con un + 1.077 unità. E il comparto edile fa la parte del leone, anche grazie agli incentivi, con il miglior tasso di crescita (+ 2,23%).

Le 425.873 imprese presenti nel registro delle Camere di commercio piemontesi confermano il Piemonte in settima posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali. Sono questi i dati principali che emergono dal report sulla nati-mortalità delle imprese di Unioncamere Piemonte, basato sui dati del Registro imprese delle Camere di commercio.

«Il dato del 2021 era il chiaro risultato del rimbalzo post pandemico, il rallentamento del 2022 è da leggersi sia come una forma di assestamento dei dati, sia come effetto dell’instabilità legata alla guerra in Ucraina e del caro energia – spiega a Piemonte Economy Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte –. Credo però che un po’ di ottimismo dobbiamo averlo: il saldo rimane positivo e poi abbiamo un risultato molto buono sulle esportazioni. Il Piemonte si conferma la quarta regione a livello italiano per l’export e nei primi nove mesi del 2022 abbiamo fatto segnare un + 18%».

Grafico sulle sedi di impresa in Piemonte (2014-2022)

I risultati delle province

Torino guida la classifica regionale con un +0,67%, ma anche la maggior parte delle altre province mostra risultati positivi. Qualche calo più marcato si registra a Biella (-0,69) e nel Verbano Cusio Ossola (-1,18%). «Per questi territori pesa il discorso del manifatturiero, che aveva fatto registrare delle flessioni già prima della pandemia: nel 2021 ha beneficiato del rimbalzo positivo e oggi siamo in una fase di assestamento».

Per quanto riguarda i territori, il presidente Coscia sottolinea l’ottimo lavoro svolto da Torino in ambito turistico, con i grandi eventi quali Eurovision Song Contest e ATP Finals. «In questo senso, il capoluogo fa da traino in un settore che comunque ci fa ben sperare per il futuro».

Il comparto costruzioni guida la crescita

La voce Altri servizi, cresciuta dell’1,3%, rappresenta una fetta di oltre il 30% delle imprese registrate in Piemonte nel 2022. Segue il settore del commercio, che nonostante il lieve calo (-0,91%), rappresenta il 22,2% del totale. Seppur solo sul terzo gradino del podio (15,3% delle imprese registrate) è il comparto costruzioni quello che è cresciuto maggiormente nel 2022 (+2,23%), come già avvenuto l’anno precedente. «Certo, il rinnovo dei bonus ha il suo peso ed è ragionevole aspettarsi che la crescita continui – spiega Gian Paolo Coscia –. C’è però da evidenziare un risvolto negativo, l’espansione rapida del settore ha generato una serie di aumenti ingiustificati delle materie prime: penso alla sabbia, al cemento, al ferro, al costo dei ponteggi».

Differenziare per essere più efficienti

Come sottolineato dal presidente Coscia, il rallentamento del 2022, oltre che nella fase di assestamento, dopo il rimbalzo post pandemico, affonda le sue cause nell’incremento esorbitante dei costi dell’energia. È qui che si gioca la sfida principale, non solo a livello regionale.

«Le previsioni ci parlano di una diminuzione dei prezzi dell’energia ricavata dal gas e questa non può che essere una buona notizia per le imprese. Ma dobbiamo fare tesoro di quest’esperienza e imparare che è importante diversificare l’approvvigionamento energetico. Fino a pochi mesi fa, per il gas, dipendevamo al 70% dalla Russia. I recenti accordi con Tunisia e Algeria sono una buona notizia. Ma è fondamentale pensare anche a forme alternative e sostenibili: fotovoltaico, idroelettrico, geotermico e puntare anche sulle fonti di gas presenti lungo le nostre coste. Ed è altrettanto importante investire in ricerca e innovazione, orientandoci verso soluzioni quali l’idrogeno, a patto che venga prodotto con fonti rinnovabili».

 

Piemonte Economy - Export Piemonte
Gian Paolo Coscia

Luca Indemini

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La Redazione

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