L’Università del Piemonte Orientale si posiziona da anni ai vertici delle classifiche nazionali per la ricerca scientifica; le graduatorie stilate negli ultimi anni dal Sole 24 Ore e dal Censis hanno premiato il lavoro svolto nei dipartimenti UPO e soprattutto il MIUR ha certificato con il marchio di eccellenza 3 dei 7 dipartimenti dell’Ateneo.
I riconoscimenti ottenuti non hanno mai fermato la prolifica attività di ricerca, per questo motivo il Rettore prof. Gian Carlo Avanzi ha deciso di diffondere al grande pubblico i più recenti risultati con una presentazione dedicata ai media.
Sono stati scelti 4 progetti di eccellenza che coprono discipline scientifiche e umanistiche, dalla medicina alla sociologia, dalla fisica alla chimica dei materiali.
I primi sono due stono stati presentati lo scorso 22 novembre; oggi, mercoledì 1° dicembre si è tenuto il secondo appuntamento, nel quale sono stati illustrati i progetti “Ultra-Fast Silicon Detectors: Enabling Discoveries” e “TexEMFire – Manufacturing Textiles with ElectroMagnetic shielding and fire-retardant properties by plasma-based methods”.
Coordinato per l’UPO dalla professoressa Roberta Arcidiacono e realizzato con la sezione torinese dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler dell’Università di Trento e l’Università di Santa Cruz (California), il progetto “Ultra Fast Silicon Detectors” getta le basi per un nuovo paradigma nel tracciamento di particelle nello spazio e nel tempo.
«La sfida a cui il nuovo paradigma risponde – ha spiegato la prof.ssa Arcidiacono – è la misurazione precisa e contemporanea di posizione e tempo di una particella carica, utilizzando un unico rivelatore, con lo scopo di raggiungere risoluzioni spaziali di circa 10 micron, e risoluzioni temporali di circa 20-30 picosecondi».
Il progetto “TexEMFire” ha studiato e sviluppato nuovi materiali tessili con proprietà migliorate di schermatura elettromagnetica e ritardante di fiamma, mediante l’utilizzo di tecniche ecocompatibili a base di plasma, che lavorano a pressione atmosferica.
Il progetto è stato coordinato per l’UPO dalla professoressa Valentina Gianotti e ha avuto come partner gli enti rumeni “National Institute for Lasers, Plasma and Radiation Physics”, “National Research-Development Institute for Textiles and Leather” di Bucharest, “SC Majutex Srl”, e Tecnolab del Lago Maggiore Srl.
«Il nostro gruppo di ricerca – ha sottolineato la prof.ssa Valentina Gianotti – ha realizzato un materiale tessile da filati classici, come cotone e poliestere, in cui sono stati integrati filati contenenti fibre metalliche o filati rivestiti in metallo, ottenendo così la schermatura elettromagnetica di base, notevolmente migliorata con la preparazione mediante plasma del tessuto. Per ottenere le proprietà ignifughe è stato applicato un rivestimento aggiuntivo di resina speciale nanoadditivata mediante un plasma a pressione atmosferica».