«Campana, Rebora, Montale: tre poeti e le loro biblioteche» (5° Annuale Reboriano)
Il Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa celebra il 140° anniversario della nascita di Clemente Rebora con un pomeriggio di studio e confronto su tre poeti che hanno segnato il ‘900 italiano: Clemente Maria Rebora (1885- 1957), Dino Campana (1885-1932) ed Eugenio Montale (1896-1981).
Sia Campana, sia Montale sono stati in relazione con Rebora. Dino Campana conosce il Rebora del periodo “vociano”, quando questi pubblica i primi versi, i Frammenti Lirici (1913); Montale, dietro invito di Gianfranco Contini, incontra Rebora a Domodossola negli anni ’30, dopo la conversione, e nel 1955 farà conoscere al grande pubblico il capolavoro poetico del Rebora maturo, i Canti dell’Infermità (1955).
Il Convegno, che si terrà a Stresa, sabato 8 novembre 2025 alle ore 15.30, presso la chiesa del SS. Crocifisso (via per Binda 43, presso il Collegio Rosmini), è intitolato «Campana, Rebora, Montale: tre poeti e le loro biblioteche». Intende presentare gli interessi letterari dei tre poeti a partire dalle loro letture e dai libri conservati nelle loro biblioteche, ricevuti in dono e oggetto di studio e commento.
Le relazioni saranno tenute da: Gianni Turchetta (Università degli studi di Milano), Con i libri, nel mondo: Dino Campana in viaggio e in biblioteca; Ludovico Maria Gadaleta (Centro Internazionale Studi Rosminiani di Stresa), «Giustiziar e libri e scritti e carte»: la biblioteca di Rebora; Stefano Fernando Verdino (Università degli studi di Genova), Il lettore inesausto: libri, giornali e riviste di Montale.
L’iniziativa, nota come «Annuale Reboriano» e giunta quest’anno alla sua 5a edizione, nasce nel 2021 con l’intento di promuovere e diffondere la figura e l’opera di Clemente Maria Rebora, poeta e sacerdote rosminiano, fra i maggiori autori del ‘900 italiano, tuttora ancora poco noto al grande pubblico.
Il primo «Annuale», dedicato al “Dante di Rebora”, è stato celebrato in occasione della pubblicazione del volume di Roberto Cicala “Da eterna poesia. Un poeta sulle orme di Dante”; nel 2022 hanno dialogato Pigi Colognesi, p. Ludovico Maria Gadaleta e Gianni Mussini su “Incontri, conoscenze e affetti di Clemente Rebora”; nel 2023 il poeta Guido Oldani e la prof. Elisa Manni si sono confrontati sul tema di “Rebora e Manzoni. Due poeti lombardi a Stresa”; infine, nel 2024, Pigi Colognesi ha presentato il volume “Il suo bisbiglio. Materiali per la biografia di Clemente Rebora”, realizzato con la collaborazione del Centro Studi di Stresa e di p. Ludovico Maria Gadaleta.
Sintesi degli interventi del 5° «Annuale Reboriano»
Giovanni Turchetta: “Con i libri nel mondo: Dino Campana in viaggio e in biblioteca” Sinteticamente si rende conto di almeno due questioni di fondo: la prima, più immediata e troppo poco conosciuta, è la intensa frequentazione di biblioteche da parte di Campana, direttamente in rapporto con la peculiare internazionalità della sua cultura; la seconda, un po’ più sottile, è la compresenza inestricabile, nel testo campaniano, di esperienza reale e intertestualità. Emergeranno anche le relazioni (documentate e/o possibili) con Rebora, che Campana cita nell’epistolario.
Ludovico Maria Gadaleta: “«Giustiziar e libri e scritti e carte»: la biblioteca di Rebora” All’indomani della sua conversione, Rebora stracciò le proprie carte e si disfò della propria biblioteca personale. Negli anni a venire, saranno molti i libri a passare tra le sue mani, ma pochi giungeranno fino a noi, a causa di cessioni e dispersioni. Con fatica, dagli anni ’80 ad oggi si sono rintracciati fisicamente e catalogati diversi libri appartenuti al poeta, molti dei quali si distinguono per i segni di possesso. Essi costituiscono una traccia importante per la ricostruzione della sua biografia umana e letteraria. Per questo, si cercherà di delineare i momenti salienti della vita del poeta attraverso gli esemplari custoditi nella sua biblioteca e la narrazione delle vicende ad essa relative.
Stefano Verdino: “Il lettore inesausto: libri, giornali e riviste di Montale“. Montale era un lettore onnivoro di libri, giornali, riviste; a Genova, oltre ai testi che acquistava, era assiduo frequentatore delle biblioteche pubbliche e di quelle di amici con più disponibilità. A Firenze per un decennio era il direttore di una biblioteca (il Vieusseux), per cui non è facile poter ricostruire la sua Biblioteca: ci restano alcuni fondi come quello degli anni giovanili donato dalla nipote Banca Montale all’Università di Genova e l’ultima biblioteca di via Bigli donata dall’erede alla biblioteca Sormani di Milano, ma i vari traslochi, il bombardamento della casa di famiglia a Genova, l’alluvione di Firenze hanno disperso e distrutto molti testi. Per ricostruire le sue letture quindi occorre far riferimento alle molte citazioni di libri e autori nei suoi scritti, nelle sue lettere e nelle sue note di diario.




