Premio Impresa Ambiente: i vincitori

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Premio Impresa Ambiente – X Edizione: le aziende premiate

Sono 7 le aziende premiate durante la cerimonia di premiazione della X Edizione del Premio Impresa Ambiente organizzato dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo assieme ad Unioncamere e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Di seguito presentiamo le aziende premiate con una descrizione dell’azienda, del progetto vincitore e riportando la motivazione della Giuria.

 

Miglior processo/tecnologia per lo sviluppo sostenibile: Tialpi SRL – Vera Ramon (amministratore unico) – Biella – Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte – progetto: Frelp By Sun

PMI specializzata nella realizzazione dell’impiantistica per il riciclo del fotovoltaico, Tialpi SRL ha presentato il progetto “FRELP BY SUN” (Full Recovery End Of Life Photovoltaic BY the energy of the SUN).
L’obiettivo del progetto è creare una tecnologia innovativa per trattare lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici divenuti rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), che nel breve periodo si presenteranno in quantità considerevolmente, basti pensare che ad oggi, in Italia, sono installati pannelli fotovoltaici per circa 1.500.000 tonnellate.

Per trattare in modo efficace tutto il fotovoltaico che si smantella attualmente in Italia, servirebbero già adesso circa 10 linee produttive, quali quelle inserite nella prima fase del processo industriale che propone FRELP BY SUN, che lavorino su 3 turni al giorno anziché solo su un turno come quello che ad oggi è in funzione nell’impianto industriale dell’impresa a Mottalciata (BI).

Gli elementi più innovativi del progetto presentato sono le ricadute positive per l’ambiente:
• Alta qualità del recupero: è possibile separare il vetro presente nel pannello fotovoltaico per utilizzarlo come rottame di vetro extra-chiaro, ottenendo un recupero totale dell’85% (15% alluminio, 65% vetro): il vetro recuperato viene certificato END OF WASTE e rientra in lavorazione presso vetrerie di alta gamma.

• Il processo di estrazione del vetro adottato dall’azienda consente di estrarre vetro pulito: protagonista del processo di estrazione è la macchina brevettata da Tialpi Srl, “GLASS DETACHER”, che separa il vetro extra-chiaro dal resto del pannello fotovoltaico, sfruttando un differenziale di temperatura creato dall’utilizzo di lampade a raggi infrarossi.• Minor utilizzo di materie prime per la produzione del vetro e dell’alluminio, dando la possibilità di recuperare quelli riciclati, valorizzandoli nuovamente nei mercati originali;

• Minori emissioni di CO2 nella produzione del vetro extra-chiaro e dell’alluminio, in quanto utilizzando quelli riciclati si emette meno anidride carbonica rispetto al processo di smaltimento e recupero standard;

• impatto energetico “zero”: l’energia elettrica necessaria per il trattamento FRELP BY SUN proviene dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto dello stabilimento: “sono gli stessi pannelli fotovoltaici che si autoproducono l’energia che serve per riciclarli a fine vita”, un calzante esempio di economia circolare.

Motivazione Giuria:
Tialpi Srl, impresa innovativa, affronta la problematica della gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (noti come RAEE), che oggi costituiscono una delle sfide maggiori in campo ambientale, vista la quantità crescente e la pervasività della tecnologia nella quotidianità di persone ed aziende. Nello specifico l’azienda, impegnata nello sviluppo tecnologico, ha ideato e sviluppato un progetto innovativo articolato in quattro fasi per la gestione dei rifiuti da pannelli fotovoltaici: il flusso operativo prevede inizialmente il recupero dei componenti più significativi del pannello (vetro, cavi di rame, alluminio), una successiva fase la divisione del silicio dal supporto in plastica.

Le successive due lavorazioni, ora in fase di studio e sviluppo, prevedono la valorizzazione del silicio metallico e il recupero di rame ed argento. La tecnologia sviluppata e brevettata garantisce una maggiore valorizzazione dei materiali recuperati rispetto a tecnologie concorrenti.

Migliore Gestione Per Lo Sviluppo Sostenibile (Micro – Piccole Imprese): Segattini Knotwear Società Benefit A Responsabilità Limitata – Gaia Segattini (Socia Fondatrice) – Ancona – Camera Di Commercio Delle Marche – Progetto: Gaia Segattini Knotwear

Una microimpresa giovanissima, guidata da Gaia Segattini, fondata nel 2019, con sede in provincia di Ancona, dedicata alla vendita diretta al consumatore di capi d’abbigliamento non convenzionali dal punto di vista ideologico ed estetico. Recupero e riuso sono alla base della produzione

di maglieria portata avanti dal brand: un modello di business che si basa sulla possibilità di accedere all’esubero di filati già prodotti per realizzare capi di maglieria.
I capi di maglieria prodotto da Segattini Knotwear sono, infatti, realizzati per circa l’80% con filati di giacenza produttiva o rigenerati, percentuale che l’impresa si impegna a incrementare ogni anno. I filati sono certificati da organismi terzi e indipendenti, che ne hanno avvalorato le caratteristiche di sostenibilità.

L’azienda, grazie all’intuizione della sua fondatrice, ha creato un innovativo processo di eco-design che parte dalla materia prima disponibile, invece che da un’idea astratta, invertendo la metodologia di design di prodotto tradizionale. La filiera è cortissima e punta alla promozione del know how marchigiano: fornitori e sub-fornitori, molto spesso di micro e piccole dimensioni, sono ubicati nel raggio di 70 km dalla sede aziendale.

Il prodotto, che nasce dall’unione tra manualità artigianale, creatività e alto livello tecnologico dei processi produttivi, è concepito non solo come capo d’abbigliamento, ma anche come un vero lifestyle promotore di consumo critico, di valori etici, culturali e sociali – senza rinunciare all’empatia sincera e al buonumore.
Questa visione strategica si traduce in una dimensione imprenditoriale innovativa: una realtà in cui la persona è al centro dell’impresa, il lavoro è valorizzato come espressione del sapere artigianale, la comunicazione digitale è intesa come veicolo per creare coinvolgimento e ispirare scelte di vita e di consumo orientate al benessere delle persone e al rispetto dell’ambiente.

Così, con l’ambizione di crescere generando un cambiamento positivo di cui possa beneficiare il territorio e l’intera collettività, nel 2021, GSK ha avviato un percorso di consolidamento dei propri valori e allineamento alle linee guida nazionali e internazionali in tema di sostenibilità.
Ad ottobre 2021 ha adottato il proprio Codice Etico e di Condotta puntando su responsabilità sociale d’impresa, corporate governance, diritti umani, lavoro e ambiente. In particolare, sono stati presi a riferimento i Principi del UN Global Compact, del UN Guiding Principles on Business and Human Rights e delle Convenzioni ILO sui Diritti del Lavoratori.

Il Codice Etico e di Condotta, inoltre, consacra l’impegno aziendale per l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU, con particolare focus sul Goal 12. GSK aderisce infatti all’obiettivo di favorire consumo e produzione sostenibile, puntando a “fare di più e meglio con meno” e aumentando i benefici, in termini di benessere, derivanti dalla propria attività economica. A tal fine, si impegna per la riduzione delle risorse e dell’inquinamento lungo l’intero ciclo produttivo, nonché per il coinvolgimento attivo dei consumatori, mediante iniziative di sensibilizzazione al consumo e a stili di vita sostenibili, offrendo loro adeguate informazioni e coinvolgendoli, tra le altre cose, nell’approvvigionamento di prodotti sostenibili e artigianali.

Proseguendo il proprio percorso virtuoso, nell’aprile 2022 GSK si è trasformata in Società Benefit, traducendo la propria visione strategica in articoli cogenti dello Statuto, che esprimono in modo inequivoco la mission aziendale e le politiche dell’organizzazione.

Cinque i punti chiave che rappresentano le fondamenta aziendali e guidano la quotidianità dell’impresa: riduzione dell’impatto ambientale utilizzando materie prime rigenerate, di riciclo, di giacenza, rinnovabili e riciclabili; promozione della filiera corta; valorizzazione delle persone sia all’interno che all’esterno dell’azienda; comunicazione trasparente e responsabile per aumentare la consapevolezza in materia e per promuovere l’imprenditoria sostenibile e femminile; collaborazione con enti, associazioni e altri portatori di interesse impegnati nel perseguire attività culturali e sociali.

Motivazione Giuria:
Segattini Knotwear opera in uno dei settori economici a maggiore impatto sull’ambiente e sul clima, dovuto all’utilizzo di risorse e al rilascio di inquinanti che è quello del tessile, settore che entro il 2030 dovrà utilizzare prodotti immessi sul mercato dell’UE durevoli e riciclabili, in larga misura costituiti da fibre riciclate, privi di sostanze pericolose e prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente. Segattini Knotwear ribalta il processo produttivo dei capi di maglieria, partendo dall’acquisizione di filati già prodotti ma rimasti inutilizzati nei magazzini di diverse aziende, o da filati rigenerati.

La disponibilità di tali filati attiva il processo creativo di eco-design aziendale, che progetta i capi da produrre, dando così piena attuazione alla strategia sui prodotti tessili della Commissione Europea che vede nella progettazione dei prodotti un ruolo fondamentale per evitare rifiuti e sprechi. L’azienda, che si è dotata di un codice etico e di condotta e di indicatori di sostenibilità, promuove una filiera corta, l’artigianato locale, e il rapporto con gli stakeholders del territorio.

Migliore Gestione Per Lo Sviluppo Sostenibile (Medie – Grandi Imprese): Cooperativa Fattoria Della Piana Società Agricola – Martina Basile (Responsabile Comunicazione) – Candidoni (Reggio Calabria) – Camera Di Commercio Di Reggio Calabria – Progetto: Ecosistema Fattoria Della Piana

La mission di Fattoria della Piana è lo sviluppo di un ecosistema circolare che ha come linee guida la produzione di prodotti lattiero-caseari secondo la tradizione calabrese e una seconda linea legata alla produzione di energia da fonti rinnovabili, utilizzando gli scarti di lavorazione dei formaggi.
L’ecosistema Fattoria della Piana, nato nel 2008 dopo anni di ricerca e analisi su come poter smaltire gli scarti aziendali nel pieno rispetto dell’ambiente, è diventato, grazie alle politiche energetiche e di investimento aziendali, una delle più grandi centrali agroenergetiche del Centro e Sud Italia.

Attraverso il processo di fermentazione e la combustione del biogas tutti gli scarti agricoli vengono trasformati in un’importante fonte energetica, mentre i resti della fermentazione diventano concime organico per le coltivazioni di foraggi, che alimenteranno poi gli allevamenti.

Fattoria della Piana è oggi un ecosistema autosufficiente capace di produrre energia dagli scarti dell’industria agroalimentare e zootecnica e di fornire una opportunità di smaltimento e di valorizzazione di biomasse le quali, da rifiuto, possono diventare risorsa e ricchezza.
Oltre alla centrale agroenergetica, l’ecosistema è stato dotato di un impianto di fitodepurazione, ovvero un sistema di depurazione naturale delle acque reflue domestiche, agricole e talvolta industriali che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide. Si tratta di un ecosistema umido in cui le varie componenti (piante, animali, microrganismi, terreno, radiazioni solari) contribuiscono alla rimozione degli agenti inquinanti.

In occasione della sostituzione dei tetti delle stalle, infine, l’azienda ha deciso di investire ancora una volta nella produzione di energia pulita installando un impianto fotovoltaico da 400 kW/h, totalmente integrato sul tetto delle stalle, inclinato a 14° ed orientato a sud, che copre una superficie di 1080 metri quadrati.
L’implementazione dell’ecosistema Fattoria ha consentito all’azienda non solo di risolvere i diversi problemi nello smaltimento degli scarti ma anche di trasformarli in risorse. I vantaggi apportati da ogni intervento sono stati numerosi.

Nel caso della centrale di biogas l’impresa ha beneficiato di un sensibile abbattimento dei costi aziendali di smaltimento; ha contribuito a risolvere il problema dello smaltimento dei sottoprodotti anche alle industrie e agli allevamenti limitrofi; ha creato energia termica (cogenerazione) destinata al caseificio per i processi di lavorazione, agli uffici ed all’agriturismo per il riscaldamento dei locali; ha ottenuto un reddito aggiuntivo riveniente dagli incentivi riconosciuti dal GSE per l’energia elettrica immessa nella rete nazionale; ha abbattuto della soglia odorigena nel prodotto in uscita (digestato).

Nel caso dell’impianto di fitodepurazione i vantaggi si sono tradotti in un ulteriore abbattimento dei costi di gestione e manutenzione, nella possibilità di riutilizzo delle acque in uscita per l’irrigazione dei terreni e nella creazione di ulteriore biomassa da utilizzare nella digestione anaerobica (biogas).
Infine, per quanto riguarda l’implementazione dell’impianto fotovoltaico ha benefici sono stati i seguenti: abbattimento sensibile dei costi energetici aziendali, creazione di reddito aggiuntivo riveniente dagli incentivi riconosciuti dal GSE per l’energia elettrica prodotta ed immessa e minore dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili.

Motivazione Giuria:
Cooperativa fattoria della Piana società agricola, attiva nel settore agroindustriale, rappresenta un significativo esempio di filiera integrata nel settore agroindustriale, il cui impegno nel perseguimento della sostenibilità è connotato da una visione strategica a lungo termine. La Cooperativa, dovendo affrontare la gestione degli scarti, ha sviluppato e attuato una strategia ben definita, che ha visto la creazione di una delle più grandi centrali agro-energetiche del centro e sud Italia per la trasformazione degli scarti agronomici in parte in biogas, e in parte in compost destinato alla coltivazione locale di foraggio per gli allevamenti.

Sono stati successivamente implementati un impianto di fitodepurazione e un impianto fotovoltaico di 400 kW. Ciò ha permesso di dare attuazione ad un vero e proprio sistema integrato, autosufficiente, ma aperto anche ad aziende limitrofe, che possono conferire i loro scarti e ricevere in cambio concime biologico.

Miglior Prodotto O Servizio Per Lo Sviluppo Sostenibile: Erreffe Progetti Srl – Rocco Festa (Amministratore Delegato) – Matera – Camera Di Commercio Della Basilicata – Progetto: Rosedrop

La ricerca dell’acqua, fonte di vita, rappresenta una delle costanti motivazioni e necessità che guidano l’uomo e l’attività di imprese ed enti. Consentire l’accesso all’acqua ai paesi LMIC (Low and Middle income Countries – Paesi a reddito medio basso) tramite tecnologie semplici e replicabili rappresenta la direzione del progetto Rosedrop che coniuga innovazione a sostenibilità, in linea con il GOAL 6 dell’Agenda Onu 2030.

Con l’obiettivo di rilevare in modo semplice la presenza di falde acquifere attraverso il metodo elettromagnetico sfruttando canali di comunicazione green, l’azienda materana di progettazione Erreffe Progetti Srl ha sviluppato ROSEDROP: un sistema intelligente formato da un emettitore e da una base, in grado anche di muoversi in autonomia, che richiama e innova in chiave tecnico-scientifica la figura tradizionale del “rabdomante”.

In particolare, il sistema, empatico anche nella forma (richiama un insetto-grillo per la parte rilevatore-emettitore manuale e una testuggine per una o più basi di terra di analisi o robotica), consente di monitorare tramite il rilevatore-emettitore le proprietà della litosfera verificando la presenza di acqua sotterranea e trasmettere l’informazione acquisita alla base di terra sfruttando comunicazione green (VLC comunicazione basata su luce visibile unitamente al DoA comunicazione basata su forme d’onda audio). Il rilevatore può anche essere movimentato a bordo di una base robotica.

L’informazione acquisita dal rilevatore sulla presenza di acqua sotterranea viene quindi veicolata tramite canale di comunicazione “green” durante il monitoraggio alla base di terra senza introdurre così interferenze elettromagnetiche nella misurazione. Al termine del rilevamento, la base di terra potrà inviare l’informazione ad un server remoto utilizzando connettività Internet.

Caratteristiche:
• Prodotto innovativo ed economico, facilmente replicabile, vocato ai LMIC

• Permette di individuare falde acquifere sotterranee

• Condivide dati tramite comunicazione luce-suono senza interferire con la misurazione

• Utilizza una tecnologia non invasiva per analisi litografica

• Rappresenta un metodo intuitivo per l’esplorazione sotterranea

• Rende più semplice l’accesso all’acqua potabile nelle zone aride e colpite da siccità

Fase di sviluppo: Modello Sperimentale

Motivazione Giuria:
Con l’obiettivo di rilevare in modo semplice la presenza di falde acquifere sotterranee attraverso il metodo elettromagnetico e comunicando i dati raccolti sfruttando canali di comunicazione “green”, l’azienda materana di progettazione Erreffe Progetti Srl ha sviluppato ROSEDROP, un “rabdomante” robotizzato economico, sostenibile, gestibile a distanza, facilmente replicabile, meno costoso di altri dispositivi analoghi presente sul mercato e vocato all’utilizzo in Paesi a reddito basso o medio basso, rendendo quindi più semplice l’accesso all’acqua potabile nelle zone aride e colpite da siccità, in piena attuazione del goal dell’Agenda 2030 che prevede un accesso all’acqua garantito a tutti.

Miglior Cooperazione Internazionale Per Lo Sviluppo Sostenibile: Riviera Distributori Srl – Federica Dalla Riva (Cfo) – Pianiga (Venezia) – Camera Di Commercio Di Venezia Rovigo – Progetto: Compensazione Dei Crediti In Carbonio

Dal 1972 Riviera Distributori ricerca le migliori tecnologie nella distribuzione automatica a Venezia, Padova e Vicenza e nelle rispettive provincie.
Il progetto di compensazione dei crediti in carbonio nasce dalla necessità di contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente, affrontando il limite di non essere un’azienda di produzione, ma un’azienda di servizio che si ritrova ad impostare il proprio business sulla base di quello che il mercato già offre. Per questo, dopo attenta ricerca, ha incontrato Rete Clima. Rete Clima è un Ente non profit che promuove azioni di Corporate Social Responsibility (CSR), di sostenibilità̀ e di decarbonizzazione, per il contrasto al cambiamento climatico (mediante carbon footprint, riduzione e compensazione di CO2).

Grazie alla sinergia creatasi Riviera Distributori Srl ha realizzato una “Carbon Footprint di Organizzazione” sulla base di dati di consumi annuali, con quantificazione dei Gas serra aziendali, redazione di una reportistica coerente con la struttura del GHG Protocol, e definizione di un piano di compensazione delle emissioni calcolate.

Tale processo si è concluso con l’annullamento di 131 crediti di carbonio certificati tramite il progetto Carbon Offset VCS 977 – Parà Portel REDD+. L’azienda ha sostenuto questo progetto di carbon offset allo scopo di contribuire alla tutela della foresta amazzonica, hot-spot di biodiversità ed immenso stock biologico di carbonio; ha sostenuto, inoltre, un progetto di riforestazione presso la valle altoatesina di Anterselva, interessata dalla Tempesta Vaia e da schianti da neve, che hanno complessivamente abbattuto migliaia di alberi.

La piantagione di 40 esemplari da parte di Riviera Distributori contribuisce al progetto di riforestazione Rete Clima che si traduce in un investimento a favore del microclima locale e del contrasto al cambiamento climatico globale. I progetti possono essere visionati ai link1 link2.

Gli eventi meteorologici e climatici estremi fanno ormai purtroppo parte del nostro vivere, con una crescita in frequenza ed intensità a causa del riscaldamento climatico di origine antropica. Sostenere la riforestazione consente di diminuire i tempi in cui le foreste si ricreano, accelerando i tempi per raggiungere un equilibrio tra uomo e natura. La creazione di questi nuovi boschi è resa possibile dalla collaborazione di Rete Clima con filiere e vivai locali, con lo sviluppo di filiere etiche e con il coinvolgimento di operatori locali per creare benefici ambientali, climatici e sociali sul territorio locale.

Si intrecciano in questo modo benefici ambientali e sviluppo economico delle attività locali (sia per foresta Italia che per progetto Redd+), creazione di posti di lavoro e sensibilizzazione del consumatore finale.

Questa collaborazione permette a Riviera Distributori di rimanere sempre aggiornata, valutando ogni anno le variazioni del proprio impatto ambientale e permettendole di investire su altri progetti, sia per compensare l’impronta diventando carbon neutral, sia per invertire l’impronta e diventare Climate Plus Company. Quest’ultimo è il Programma di decarbonizzazione di Rete Clima che prevede il superamento della Carbon Neutrality attraverso la promozione di Nature Based Solution in Italia, creando cioè un “plus” sul territorio locale nazionale grazie ad interventi agro-forestali integrati (per Riviera Distributori obiettivo 2023). Ogni albero piantato è un investimento a vita per il futuro.

Motivazione Giuria:
Riviera Distributori Srl è un’azienda di servizi operante nel settore della distribuzione automatica. Per compensare le emissioni di gas serra generate dalla propria attività ha innanzitutto operato una quantificazione del proprio impatto ambientale, andando poi ad aderire al progetto Portel Para REDD+, incentrato sulla tutela della foresta amazzonica brasiliana nell’area di Portel, nello Stato di Parà, patrimonio di biodiversità e stock biologico di carbonio, che ha permesso di annullare 131 crediti di carbonio certificati. Unitamente alla riduzione delle emissioni provocate dalla deforestazione, il progetto ha stimolato la crescita di posti di lavoro legati alla riqualificazione delle aree forestali degradate, ha formato operatori in gestione forestale, e supportato habitat critici per la biodiversità.

Premio Speciale Start Up Innovativa: Ecodrone Srl – Marco Montagni (Cto E Co-Founder) – La Spezia – Camera Di Commercio Riviere Di Liguria Imperia La Spezia Savona – Progetto: Magic Boat

Magic Boat nasce dall’idea di un veicolo a guida autonoma dall’autonomia potenzialmente illimitata, capace di lunghe tratte in condizioni meteo avverse e senza intervento umano per effettuare un monitoraggio continuo delle acque e delle coste, oltre al controllo delle aree marine protette, monitorando accessi non autorizzati e attività di pesca di frodo. I natanti autonomi/teleguidati di Ecodrone si caratterizzano per: possibilità di far gestire la missione in modo autonomo o teleguidato, dimensioni ridotte, basso costo di produzione, prezzo di vendita più basso di quelli attualmente sul mercato, sfruttamento di energia rinnovabile, analisi in real time, completa personalizzazione (in termini di funzionalità) del dispositivo, intelligenza artificiale, e diversi moduli standard in base alla missione che si vuole eseguire.

I droni marini prodotti da Ecodrone sono dotati di brevetti per tecniche e tecnologie utilizzate quali:
• guida autonoma tramite Artificial Intelligence;

• autonomia potenzialmente illimitata grazie all’innovativo sistema energetico;

• modularità, sarà possibile installare sul drone il modulo più adatto alle esigenze del cliente;

• zero emission, motori elettrici alimentati da energia solare;

• automazione del processo di campionamento delle acque, analisi con sonde multiparametriche, analisi con reagenti e colore, analisi per la balneabilità con esame onboard di E.Coli con conta delle colonie batteriche con IA.

I servizi offerti dall’azienda consentiranno: continuità e rapidità nello svolgimento delle missioni; la raccolta, l’analisi e la trasmissione di dati in real time, lo sfruttamento dell’intelligenza artificiale; l’azzeramento dell’inquinamento e dei rischi per il personale in missione.

Tali servizi verranno offerti tramite droni marini con caratteristiche fortemente orientate alla salvaguardia dell’ambiente: infatti, questi verranno prodotti con fibre di lino o canapa e resine ecologiche, oltre ad alimentarsi tramite energia puramente rinnovabile (energia solare), e non lasceranno residui di combustibili fossili all’interno delle acque, operando così ad impatto zero.

Le innovative batterie LTO, litio titanato, di cui sono dotati hanno trentamila cicli di carica e scarica completi, ciò comporta un vantaggio per l’impatto di produzione e smaltimento delle suddette celle che potrebbero essere scaricate e ricaricate una volta al giorno per 82 anni considerando condizioni operative ottimali come i pochi sbalzi termici in acqua. Inoltre, le ridotte dimensioni dei natanti causeranno minore inquinamento rispetto a quanto attualmente avviene sul mercato sia in fase di produzione degli stessi, che nelle fasi di gestione, trasporto, messa in acqua e manutenzione.

Il soddisfacimento di tali bisogni ambientali porterà ad un maggiore benessere sociale, in quanto sarà possibile: nuotare in acque non inquinate e monitorate, mangiare pescato o prodotti marini non entrati in contatto con agenti inquinanti e pescati in zone non vietate alla pesca, evitare rischi per la salute delle persone frequentanti la zona costiera (monitorando la conformazione delle stesse ed evitando possibili frane, ad esempio), evitare che cedimenti delle coste possano causare disagi alla popolazione del luogo (strade chiuse, terreni pericolanti, etc), controllare aree marine protette (accessi e pesca di frodo).

La parte di intelligenza artificiale, inoltre, gioca un ruolo importante sia nel riconoscere le specie marine da flussi video in immersione, sia nel riconoscimento di target specifici come forme create dall’uomo per scovare eventuali reperti o prove/oggetti.
La società ha, infine, finanziato ad un socio fondatore un Master Lab in Artificial Intelligence Technology & Management, presso Ateneo Impresa di Roma, al fine di implementare ulteriormente la conoscenza e l’utilizzo di questa tecnologia, così da poter supportare la nuova figura di riferimento del processo tecnologico stesso.

Motivazione Giuria:
L’azienda Ecodrone Srl ha ideato, brevettato e sviluppato un drone marino modulare innovativo: prodotto con fibre di lino o canapa e resine ecologiche, alimentato ad energia rinnovabile che garantisce un funzionamento a zero emissioni, e comandato dall’intelligenza artificiale, che gestisce sia la navigazione sia i servizi offerti dai vari moduli, come ad esempio il modulo aggiuntivo drone sottomarino o drone aereo. Il suo utilizzo, grazie alla guida autonoma e all’alimentazione dei motori elettrici con energia solare, permette un’operatività ininterrotta, senza personale a bordo, garantendo quindi un monitoraggio continuo delle acque e delle coste, l’effettuazione di campionamenti e, grazie a sonde multiparametriche, anche di analisi a bordo, oltre al controllo delle aree marine protette, monitorando accessi non autorizzati e attività di pesca di frodo.

Premio Speciale Giovane Imprenditore: Atelier Riforma Srl – Elena Ferrero (Legale Rappresentante) – Torino – Camera Di Commercio Di Torino – Progetto: Re4circular

Atelier Riforma è una startup innovativa a vocazione sociale, con sede a Torino, che ha la missione di ridurre il negativo impatto ambientale e sociale del settore moda attraverso l’economia circolare. Le due fondatrici hanno avviato, nel 2019, un progetto sociale di refashioning di vestiti dismessi e oggi hanno dato una svolta tecnologica alla startup, attraverso il progetto Re4Circular.

Il settore tessile-moda è, infatti, tra i più impattanti sull’ambiente. Ciò è dovuto al suo modello lineare: si producono senza sosta nuovi capi d’abbigliamento, consumando risorse vergini ed energia, ma utilizzandoli per un periodo sempre più breve e finendo per buttarli poi in discarica. Ciò fa sì che ci siano sempre più rifiuti tessili: la maggiore sfida è gestirli in modo ecologicamente ed economicamente sostenibile.

Oggi meno dell’1% di tutto il materiale tessile viene riciclato in nuovi capi e per risolvere questo problema le due fondatrici dell’azienda hanno dato vita a Re4Circular: una tecnologia di Intelligenza Artificiale che, a partire dalla semplice fotografia del capo e della sua etichetta, può estrarre tutti i dati necessari per il suo recupero (es. tipo di capo, composizione, genere, stagione, taglia, colore). Questa tecnologia viene fornita alle realtà che si occupano di raccogliere vestiti usati, in modo che possano utilizzarla per catalogare e “digitalizzare” ciò che raccolgono.

Le immagini e i dati di tutti i capi così catalogati confluiscono direttamente sul marketplace digitale B2B di Re4Circular, attraverso il quale queste realtà possono vendere all’ingrosso i loro capi a tutte quelle realtà della moda circolare che cercano capi usati per la propria attività (es. negozi dell’usato, aziende di riciclo, professionisti del refashioning, ecc).

In questo modo, domanda e offerta di rifiuti tessili post-consumo si incontrano direttamente, riducendo la quantità di capi che finisce nelle discariche e favorendone l’utilizzo come risorsa circolare.
La soluzione di Re4Circular non va solo a beneficio dell’ambiente (obiettivo primario), ma è disegnata sulle esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti: da un lato la richiesta di materia prima da parte di professionisti e aziende del settore moda circolare, dall’altro la necessità di gestire in modo efficiente le enormi quantità di rifiuti tessili che vengono raccolti ogni anno.

Sulla piattaforma creata gli acquirenti possono ricercare i capi più adatti alla propria attività attraverso dei precisi filtri di ricerca, nonché visionare le immagini dei singoli capi e le loro caratteristiche: ciò consente al cliente di visualizzare e selezionare solo i capi di interesse. Le conseguenze positive derivanti da ciò sono diverse: il risparmio di tempo nell’attività di ricerca del materiale, un minor tasso di scarto di merce inutile dopo l’acquisto e un maggiore successo di riuso/riciclo/upcycling.
Inoltre, nel modello aziendale adottato i capi si muovono fisicamente una sola volta, con un conseguente accorciamento ed efficientamento della filiera, con minori costi, minor impatto ambientale e maggiore trasparenza. Per lo strumento di Re4Circular l’azienda ha depositato la domanda di brevetto, che copre l’intero processo ed è valida in tutta l’Unione Europea.

Motivazione Giuria:
Con il progetto RE4CIRCULAR Elena Ferrero, legale rappresentante di Atelier Riforma Srl, affronta il problema della riduzione dell’impatto ambientale e sociale della moda, attuando i principi dell’economia circolare. Partita inizialmente da un progetto sociale di refashioning, Ferrero introduce la componente tecnologica e l’intelligenza artificiale per permettere l’estrazione di tutti i dati necessari al recupero dei capi usati – tipo di indumento, composizione, taglia e colore – partendo da una semplice fotografia del capo e della sua etichetta.

La catalogazione del singolo capo favorisce l’accesso del mercato B2B a beni che altrimenti dovrebbero attraversare diversi intermediari che a loro volta opererebbero una suddivisione in categorie grossolane; ed è la precisione del processo di catalogazione RE4CIRCULAR che permette al vecchio capo d’abbigliamento di entrare direttamente nel marketplace digitale e potere soddisfare le esigenze di diversi potenziali utilizzatori (operatori del riutilizzo, del riciclaggio o impegnati nell’upcycling sartoriale), facendo incontrare in modo efficiente la domanda e l’offerta di rifiuti tessili post-consumo, riducendo quindi la quantità di rifiuti tessili destinata inevitabilmente allo smaltimento.

 

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