Presentato il focus sull’imprenditoria straniera della provincia di Cuneo (2015-2024). Cresce il contributo degli stranieri al tessuto economico. Entro il 2028 un dipendente su cinque sarà straniero
Nel salone d’onore della Camera di commercio di Cuneo, lunedì 15 settembre, è stato presentato il Focus sull’imprenditoria straniera che evidenzia il contributo degli stranieri nel tessuto economico e sociale della nostra provincia in una scansione temporale di dieci anni (2015/2024).
I lavori, moderati dal giornalista de La Stampa Roberto Fiori, sono stati aperti dal Presidente dell’Ente camerale Luca Crosetto e sono proseguiti con l’intervento di sua Eccellenza il Prefetto di Cuneo Mariano Savastano.
“Abbiamo voluto realizzare questo focus e questo convegno per approfondire il contributo degli stranieri alla vitalità del nostro territorio: un fenomeno che non è solo economico, ma umano e sociale. È un’occasione per analizzare i dati, ascoltare le esperienze, confrontarsi sulle politiche di integrazione e costruire insieme nuove prospettive di sviluppo inclusivo – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Cuneo Luca Crosetto . Gli stranieri rappresentano una risorsa essenziale per la nostra economia: non solo come forza lavoro in settori strategici, ma anche come imprenditori, innovatori e cittadini attivi. In un contesto demografico fragile, la loro presenza garantisce continuità produttiva, ricambio generazionale e nuove energie imprenditoriali che arricchiscono il tessuto economico locale”.
“In relazione alla sottoscrizione dei protocolli l’approccio delle istituzioni cuneesi, coordinate e guidate dalla Prefettura, è passato da un’ottica emergenziale a una gestione strutturale e coordinata del fenomeno – sottolinea il Prefetto di Cuneo Mariano Savastano -. L’obiettivo è quello di garantire la dignità dei lavoratori, tutelare il settore agricolo e mantenere un clima di legalità e sicurezza sul territorio”.
La fotografia dei dati risultanti dal focus, realizzato dall’Ufficio Studi della Camera di commercio, è stata presentata da Gianni Aime, responsabile del settore Promozione, Studi e Comunicazione dell’Ente camerale, che ha evidenziato gli aspetti più significativi della ricerca.
Il legame tra sistema imprenditoriale e situazione demografica risulta di rilevanza strategica per un’analisi reale e concreta del fenomeno.
Al 1° gennaio 2025, secondo i dati provvisori ISTAT, la popolazione della provincia di Cuneo ammonta a 581.676 abitanti, un numero stabile rispetto all’anno precedente ma in calo dell’1,5% rispetto al 2015. In controtendenza, nell’ultimo decennio, la componente straniera è cresciuta del 6,6% passando da 59.910 a 63.873 residenti con un incremento medio annuo vicino al 3%. Questa crescita si accompagna a una struttura demografica più giovane rispetto alla popolazione italiana: oltre il 20% degli stranieri ha meno di 18 anni, il 27,9% è nella fascia 18-35, mentre solo il 6,6% supera i 65 anni. Tra gli italiani, invece, gli under 18 rappresentano il 14,6%, i giovani il 16,7%, mentre gli over 65 superano il 27%. Questo squilibrio anagrafico si riflette anche sul potenziale lavorativo: il 76,1% degli stranieri residenti è in età lavorativa (18-69 anni) contro il 64,5% degli italiani.
L’imprenditoria straniera si conferma una componente stabile e strategica del sistema produttivo locale. A fine 2024, le imprese a guida straniera in provincia di Cuneo sono 5.301, con un aumento del 7,4% rispetto all’anno precedente e del 33,1% rispetto al 2015. Al contrario, le imprese non straniere hanno registrato un calo del 9,5% nello stesso periodo. La crescita ha interessato tutte le forme giuridiche, con le società di capitale più che triplicate in dieci anni (da 188 a 673) e ha coinvolto tutti i settori economici. Particolarmente dinamico il comparto dei servizi alla persona, come barbieri, parrucchieri e istituti di bellezza, che ha più che raddoppiato il numero di attività, pur rappresentando solo il 7,5% del totale. Il settore delle costruzioni si conferma il più rilevante, con il 36,3% delle imprese straniere e una crescita del 42,4% in dieci anni (+572 unità).
Più della metà delle imprese straniere (50,9%) è di natura artigiana, in leggero aumento rispetto al 48,3% del 2014; il 63,5% di queste opera nel settore edile. Le imprese giovanili straniere sono 1.071, in lieve calo (-3%) rispetto a dieci anni fa, ma tengono meglio rispetto a quelle italiane (-12,8%). Le imprese femminili straniere, invece, crescono del 32%, raggiungendo quota 1.250, in netto contrasto con il calo registrato tra le imprese femminili italiane. Nel 2024, le imprese straniere impiegano oltre 11.000 addetti, pari al 4,8% del totale provinciale.
Dal punto di vista della provenienza, il 75,2% degli imprenditori stranieri ha origini extra-comunitarie, mentre il restante 24,8% proviene da Paesi dell’Unione Europea, in calo rispetto al 28% registrato dieci anni fa. Tra i principali Paesi di origine si confermano Albania (1.841 imprese) e Romania (927) seguiti da Marocco, Cina, Francia, Macedonia, Svizzera, Germania, Egitto e Argentina. Il Brasile, presente nel 2015, è stato sostituito dall’Egitto. La comunità romena è la più numerosa tra i residenti stranieri, con oltre 15.400 persone, e conta un imprenditore ogni 16 abitanti.
Di rilievo la tavola rotonda incentrata su formazione, lavoro e impatto socio-economico-culturale della componente straniera in provincia, quali chiavi di lettura e integrazione in un ambito in continua evoluzione, con il confronto tra Giuliana Cirio presidente Fondazione Industriali ETS, Carlo Vallero responsabile sviluppo, territorio e imprese CNOS-FAP Piemonte, Angelo Perez CEO&Co-founder WECO srl impresa sociale ed Elena Bottasso responsabile Studi e Ricerche Fondazione CRC.
Dopo un primo commento sui dati del focus, i relatori hanno presentato le loro esperienze fornendo una potenziale visione d’insieme che vede le imprese soggetti attivi del processo. È emerso il quadro di una provincia attenta alla questione stranieri, consapevole dell’importanza dell’imprenditoria e della manodopera straniera, ricca di iniziative volte a favorire i processi di integrazione e di inserimento lavorativo. Secondo le previsioni, entro il 2028, un dipendente su cinque sarà straniero ed è fondamentale dare risposte a quello che è un processo ineludibile. Molti gli spunti di riflessione offerti dai relatori.
“Gli imprenditori, abituati a pianificare a lungo termine – ha dichiarato Giuliana Cirio presidente di Fondazione Industriali – sanno bene che nei prossimi anni una quota significativa dei collaboratori sarà di origine straniera. Il rapporto “Integrazione Migranti” prevede che entro il 2028 un quinto dei nuovi posti di lavoro sarà coperto da lavoratori stranieri, e i dati presentati oggi lo confermano. Con Confindustria Cuneo abbiamo avviato iniziative sulla multiculturalità, ma il passo strategico è stata la nascita di Fondazione Industriali, ente del terzo settore che favorisce l’inserimento di persone straniere oggi ai margini. Così potranno trovare occupazione, dignità e autonomia, contribuendo alla crescita del nostro territorio”.
“L’ente di formazione CNOSFAP si pone come collegamento tra le esigenze degli utenti, nello specifico tra stranieri e richieste di professionalità delle imprese – ha sottolineato Carlo Vallero responsabile sviluppo, territorio e imprese Cnos-Fap Piemonte -. Partendo dall’analisi dalle loro competenze, sia professionali che trasversali, vengono messe in atto tutte le necessarie strategie per favorire il loro inserimento nel sistema produttivo: dagli interventi formativi all’accompagnamento al lavoro, ovvero all’inserimento in azienda, e se necessario anche quello socio abitativo per arrivare, nei casi più virtuosi, al supporto nella creazione di impresa”.
“Accademia della Vigna nasce per rispondere a una doppia sfida: supportare le aziende vitivinicole nel reperire personale formato e competente e, allo stesso tempo, garantire ai lavoratori percorsi di autonomia e crescita professionale – ha commentato Angelo Perez Ceo &Co-founder di Weco Srl. A questo proposito serve innovare i modelli attraverso cui le imprese interagiscono con i lavoratori in fase di reperimento, professionalizzazione e gestione del rapporto, considerando le persone con background migratorio come leva strategica per rafforzare la sostenibilità sociale ed economica del territorio, anche in ottica di tramandare e valorizzare saperi locali. Come attori dell’economia sociale siamo chiamati a intervenire su queste sfide in modo complementare e sinergico tra soggetti istituzionali, imprese e terzo settore”.
“ll focus realizzato dalla Camera di commercio è un approfondimento importante – ha precisato Elena Bottasso responsabile Studi e Ricerche di Fondazione CRC – per ricordare l’apporto fondamentale dell’imprenditorialità straniera sul sistema produttivo provinciale. Ma soprattutto per evidenziare che il futuro del territorio, anche solo considerando gli scenari demografici, non può prescindere dalla presenza stabile e strutturata della componente di popolazione di origine immigrata. La Fondazione lavora per leggere le tendenze in corso e per promuovere, direttamente o con il sostegno alle realtà pubbliche e private impegnate in questo campo, un sistema territoriale realmente inclusivo e abilitante, attraverso azioni di orientamento precoce e per tutto il corso della vita, contrasto all’abbandono scolastico, promozione di welfare imprenditoriale e territoriale integrato, sostegno allo sviluppo di start up a impatto sociale.”
La tavola rotonda ha lasciato spazio agli interventi dei partecipanti che hanno offerto interessanti suggestioni. È emersa, in tutta la sua evidenza, l’importanza dell’imprenditoria straniera che rappresenta una risorsa di straordinaria rilevanza per il sistema economico provinciale. Oltre a favorire la creazione di posti di lavoro e la diversificazione dei mercati, contribuisce all’arricchimento culturale e sociale delle comunità, promuovendo innovazione e nuove prospettive strategiche. Integrare e valorizzare le capacità degli stranieri, accrescendone competenze e professionalità spendibili nel mercato del lavoro è condivisione necessaria per accompagnare la propensione imprenditoriale, creare nuovi posti di lavoro, rafforzare la competitività di un territorio e porre le basi per una crescita economica più inclusiva e sostenibile.
I materiali relativi all’evento sono pubblicati sul sito camerale al seguente indirizzo
https://www.cn.camcom.it/focus/informazione-economica/focus-tematici