Study Outside, i vincitori del concorso di idee per realizzare spazi studio innovativi

Share

Innovazione e creatività, questo il fil rouge che ha accomunato tutti i progetti pervenuti nell’ambito del concorso di idee “Study Outside“, bandito durante lo scorso mese di settembre da Edisu Piemonte, con il supporto tecnico di Environment Park, al fine di individuare soluzioni sostenibili, all’avanguardia e pratiche per realizzare spazi studio da realizzare in luoghi all’aperto, come parchi, piazze, giardini e qualsiasi area pubblica e privata adatta ad ospitarli.

Alla presentazione hanno preso parte l’Assessore Regionale all’ Ambiente, Energia, Innovazione Matteo Marnati, la Direttrice Generale e il Presidente di Edisu Piemonte Donatella D’Amico e Alessandro Ciro Sciretti, il Presidente della commissione l’Arch. Giorgio De Ferrari, il Delegato Rettorale alla Didattica del Politecnico di Torino Prof. Sebastiano Foti, la Consigliera dell’Ordine degli Architetti di Torino Ilaria Ariolfo, il Vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino Fabrizia Giordano e la Presidente di Environment Park Emanuela Barreri.

La commissione di valutazione delle opere in concorso, presieduta dall’Architetto Giorgio De Ferrari, era composta dagli ingegneri Lorenzo Rolle e Claudio Borsello e dagli Architetti Stefano Dotta e Mauro Meneghetti, quest’ultimo appartenente all’ente di via Madama Cristina. I progetti pervenuti sono stati in totale dieci e sono arrivati da regioni italiane diverse come Toscana, Abruzzo, Lombardia, Sicilia, Lazio e naturalmente Piemonte.

La commissione si è espressa in base alla qualità complessiva delle proposte, sia in relazione all’originalità, che alla soluzione architettonica, in funzione della disposizione dei piani e delle sedute; alla fattibilità tecnica-economica, sia dal punto di vista costruttivo che degli elementi impiantistici; fondamentali gli aspetti innovativi  dell’intervento,  quindi la sostenibilità  ambientale  dei  materiali  e le sue componenti tecnologiche. È stata inoltre valutata l’ottimizzazione dello spazio, ovvero il numero di posti a sedere disponibili per gli studenti in base ai metri quadrati utilizzabili. Altro aspetto importante,  il peso contenuto della struttura e la sua facilità di montaggio, smontaggio, imballaggio e trasporto, oltre alle scelte progettuali per garantire la sicurezza contro i furti, oltre all’inserimento di adeguati sistemi oscuranti fissi e/o mobili, in grado di garantire l’utilizzo delle pensiline in qualsiasi ora del giorno. Tutte le opere hanno dovuto rispettare i seguenti principi: creatività, originalità, fattibilità tecnologica e replicabilità.

I progetti sul podio

1° classificato – premio: 4 mila euro

arch. Renata Laudati (Firenze) capogruppo; design. Fusillo Francesco

Il progetto prende forma con le modalità di una ricetta composta da vari ingredienti,  mescolati e integrati tra loro creando una pensilina composta o ricomposta da moduli. Il  modulo è quindi il centro di ogni dibattito progettuale che genera un’architettura. La struttura reticolare rimanda alla foresta di pali di legno e quindi, oltre a sorreggere la copertura tecnologica,  diventa  supporto per i piani dei tavoli. Le sedute sono semplici scatole assemblabili. Questa foresta di pali genera una lieve intimità, senza rinunciare allo sguardo sull’intorno.

2° classificato – premio: 2 mila euro

ing Grazia Bruna Albano (Marconia di Pasticci, Matera) capogruppo; arch. Albano Grazia; arch De Pinto Lidia

Ogni elemento presente in natura può essere ricondotto a regole matematiche e geometriche. Attraverso l’osservazione e il processo logico è possibile acquisire punti di riferimento ripetibili e riutilizzabili. L’idea progettuale prende spunto dalle forme presenti in natura e, tra le tante, una molto ricorrente è l’esagono. L’alveare, costituito da perfette celle esagonali, incastrate a formare un mosaico, rappresenta un esempio di come un modello geometrico di base può essere ripetuto più volte per formare una configurazione complessa. Proprio a partire da questo sistema costruito in natura viene fuori la denominazione “NextoBee”, dall’inglese next to bee, tradotto letteralmente “Accanto all’ape”, un modo per identificare questa unità di studio all’aperto.

3° classificato – premio: mille euro

arch Nazareno Lamonaca (Torrevecchia Teatina, Chieti) capogruppo; arch. Carugno Elisabetta

L’ideazione della pensilina fotovoltaica da destinare a spazio studio all’aperto per studenti affonda le radici nel senso più profondo della sua funzione: lo studio.

Scavando nel passato, possiamo ricondurre le origini di tale pratica, quale educazione al sapere, ai filosofi ed eruditi dell’Antica Grecia. Tra questi, la Scuola Peripatetica di Aristotele, il cui nome peripatoi deriva dal colonnato dei porticati del ginnasio di Atene, dove i membri si riunivano. In particolare la parola greca  peripatetikos, si riferisce all’atto di camminare, ovvero luogo dove ci si intratteneva per discutere, passeggiando sotto i porticati. Il concetto richiamato nel progetto della pensilina fotovoltaica si rifà a singoli moduli fotovoltaici che, assemblati fra di loro, generano una sorta di porticato moderno, nel quale è possibile studiare singolarmente, in gruppo oppure organizzare lezioni ed eventi a sfondo culturale ed educativo.

Tutti i progetti pervenuti verranno esposti da lunedì 24 gennaio al 4 marzo 2022 all’interno della sala studio e Ristoreria River Canteen dei Murazzi, nel lungo Po a Torino. L’accesso sarà consentito esclusivamente previa esibizione del green pass rafforzato e sarà possibile visitare l’esposizione degli elaborati esclusivamente dalle 9.00 alle 20.00.

I Prossimi step di Study Outside

Dall’ideazione alla realizzazione: nel prossimo mese di maggio 2022 verrà affidato l’incarico di progettazione esecutiva per sviluppare il lavoro vincitore. Sono già stati stanziati 700 mila euro per la realizzazione delle opere che, si presume, possano essere realizzate ed installate nel mese di Novembre 2022.

Il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “tutelare il diritto allo studio significa anche trovare soluzioni sostenibili, creative ed efficaci per superare criticità come quelle che negli ultimi due anni ci siamo trovati a gestire: offrire luoghi adatti e sicuri per lo studio al tempo del covid. Ma non solo: attraverso il concorso Study Outside e la prossima realizzazione dei prototipi vogliamo poter offrire – alle città e ai territori dove sono attivi corsi universitari – la possibilità di riqualificare e rivitalizzare piazze e aree verdi in disuso, attraverso la presenza delle studentesse e degli studenti universitari, che garantirebbero un presidio naturale  e nuova vivacità socio-culturale per quei luoghi”.

condividi su:

Immagine di La Redazione
La Redazione

Leggi anche

Vuoi ricevere le nostre ultime news? Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato

ARTICOLI PIÙ LETTI
ULTIMI ARTICOLI